
Il disegno di legge Gasparri 1627, ora in corso di esame al Senato, intitolato Disposizioni per il contrasto all’antisemitismo e per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo, che equipara antisemitismo, antisionismo e critiche a Israele e commina pene detentive a coloro che, con parole e/o azioni, contravvengono a questa formulazione, è il frutto di una lunga storia che va tenuta presente per comprendere le modalità dell’attuale repressione nei confronti di coloro che, in Italia e nel mondo, manifestano la propria opposizione al genocidio, all’occupazione e all’apartheid in Palestina.
In estrema sintesi, si tratta di una vera e propria controffensiva ideologica sionista innescata all’inizio degli anni Duemila dal governo israeliano, in particolare dal Ministero della Diaspora, con l’obiettivo di attivare azioni diplomatiche efficaci per far accogliere dall’opinione pubblica internazionale i due concetti complementari di “Israele come Ebreo collettivo” e di “nuovo antisemitismo”, equiparato all’antisionismo, al fine di silenziare le critiche a Israele per la sua brutale occupazione e per il mancato rispetto dei diritti umani nei confronti dei palestinesi. Su queste basi, nel 2016 venne approvata la definizione operativa, non giuridicamente vincolante, di antisemitismo dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) e diversi paesi europei (Regno Unito, Germania, Austria, Francia) la integrarono nelle loro legislazioni dando il via a una serie di azioni di denuncia e censura nei confronti del movimento BDS, di attivisti, intellettuali e artisti. Il governo italiano ha adottato la definizione IHRA nel 2020 e ha pianificato due strategie nazionali di lotta all’antisemitismo nel 2021 e nel 2025.
Attualmente il disegno di legge Gasparri propone di passare dalla adozione della definizione IHRA alla sua approvazione per legge rendendo penalmente punibile (fino a sei anni di carcere) il reato di antisemitismo, cioè la “la propaganda, l’istigazione o l’incitamento (che) si fondano, in tutto o in parte, sull’ostilità, sull’avversione, sulla denigrazione, sulla discriminazione, sulla lotta o sulla violenza contro gli ebrei, i loro beni e pertinenze, anche di carattere religioso o culturale, nonché sulla negazione della Shoah o del diritto all’esistenza dello Stato di Israele o sulla sua distruzione”. Aggravante è considerato “l’uso, in qualsiasi forma, di segni, simboli, oggetti, immagini o riproduzioni che esprimano, direttamente o indirettamente, pregiudizio, odio, avversione, ostilità, lotta, discriminazione o violenza contro gli ebrei, la negazione della Shoah o del diritto all’esistenza dello Stato di Israele”. Già solo uno slogan come “Palestina libera dal fiume fino al mare” o una carta geografica della Palestina su una t-shirt o su un cartello possono essere intesi come propaganda che nega il diritto all’esistenza di Israele o allude alla sua “distruzione”, dunque punibili per legge.
L’articolo che segue nasce dall’esigenza di comprendere e divulgare, pur senza pretese di completezza, alcuni aspetti del percorso che ha portato l’attuale governo a una tale proposta di legge e di ipotizzare alcune linee di interpretazione politica e di contrasto per contribuire al dibattito pubblico. La militarizzazione riveste in questa storia un ruolo cruciale, in quanto è al generale di corpo d’armata dei Carabinieri Pasquale Angelosanto, dal 2017 al 2023 comandante del Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri (ROS) con competenze sulla criminalità organizzata e sul terrorismo, nominato nel gennaio 2024 dall’attuale governo, che è affidato il ruolo di Coordinatore nazionale della Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, ed è alle Forze Armate e alle Forze dell’Ordine che è affidato il contrasto al “nuovo antisemitismo”, cioè la repressione politica e culturale di coloro che nelle scuole, nelle università e nelle piazze sottopongono a esame critico e denunciano il colonialismo e le politiche razziste e genocidarie dello stato di Israele dalla sua nascita a oggi.
Maria Teresa Silvestrini
ARTICOLO: Il disegno di legge Gasparri: hasbara e israelizzazione per la assimilazione delle coscienze e la repressione del dissenso
di Maria Teresa Silvestrini
DOCUMENTO: Disegno di legge N.1627 d’Iniziativa del Senatore Gasparri