La Scuola per la pace

Chi siamo

La Scuola per la pace Torino e Piemonte è una rete spontanea e informale di docenti e cittadine/i che nel settembre 2022 hanno sottoscritto un appello per il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati tra Russia e Ucraina a cui è seguita una manifestazione con circa 700 docenti e cittadine/i davanti al Comune di Torino il 15 ottobre 2022.

La mobilitazione per la fine della guerra in Ucraina e, successivamente, per la fine del conflitto israelo-palestinese, del genocidio e dell’apartheid in Palestina, è nata dalla convinzione e dal timore che tali conflitti non siano che l’inizio di un confronto diretto tra le potenze capace di provocare una Terza guerra mondiale.

Da tre anni a questa parte, la corsa agli armamenti, gli investimenti pubblici nella difesa, il proliferare di industrie di armi, la propaganda di guerra che attraversa le scuole e la società con la militarizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza, la curvatura della ricerca universitaria a fini bellici, confermano la folle deriva dei governi europei e statunitense verso la guerra globale come sbocco della crisi politica ed economica di egemonia mondiale dell’Occidente.

Gli effetti devastanti del sistema guerra hanno già cominciato a edificare quel sistema politico del quale misuriamo giorno per giorno la gravità: centinaia di migliaia di morti, diffusione di intolleranza e odio, censura del libero pensiero a favore delle ideologie di guerra, tagli alle spese per sanità, scuola e in generale per la spesa pubblica, impoverimento di coloro che vivono di redditi fissi a causa dell’inflazione, distruzione ambientale prodotta dalla guerra, che si somma alla crisi climatica sempre più evidente.

Per contrastare questa deriva la Scuola per la pace vuole contribuire alla costruzione di un grande movimento popolare di opposizione, come quello che è sceso nelle piazze italiane a sostegno della Palestina, e la nostra pratica politica è dunque trasversale, includendo soggettività diverse, accomunate dal pacifismo, dall’antimilitarismo, dal femminismo, dall’antifascismo, per la pace, la giustizia sociale e la libertà, per la solidarietà e i diritti umani e di cittadinanza, sulla base della Costituzione.

Il nostro metodo è quello di sollecitare la partecipazione diretta di docenti, studenti, cittadine e cittadini: non ci sostituiamo alle/i colleghe/i nella programmazione e nella didattica presentando progetti preconfezionati, ma sollecitiamo la presa di parola e l’autonomo “protagonismo docente” nelle rispettive scuole attraverso molteplici azioni e iniziative che ne ispirano altre e che si connettono tra loro in un circolo virtuoso di contaminazioni e rilanci.

Perciò in questi tre anni la Scuola per la pace, in connessione e/o collaborazione con l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, la Associazione Scuola e Società, la Assemblea Scuola Torino, la associazione Volere la luna, il Centro Studi Sereno Regis, il Coordinamento contro la guerra e chi la arma,  il Coordinamento AGiTe, l’Istituto Gramsci di Torino, la Casa delle donne di Torino, Torino per Gaza, Docenti per Gaza e altri, ha seguito le tre strade della cultura, della piazza e della solidarietà: documenti e mozioni nelle scuole per l’educazione alla pace e contro il genocidio in Palestina, corsi di formazione per insegnanti, didattica di pace attraverso interventi di esperti nelle classi, riflessioni teoriche e didattiche sui temi della pace e della guerra con articoli, dibattiti pubblici, partecipazione e organizzazione di convegni, insieme con manifestazioni, cortei, presidi, assemblee pubbliche, appelli, raccolte di fondi per la popolazione di Gaza con associazioni come ACS e Gazzella onlus e il Comitato Un aiuto per la Palestina, di cui fanno parte alcune/i di noi.

La cultura, la piazza e la solidarietà sono i nostri terreni di elezione perché la cultura ci rende umani, in piazza lo rivendichiamo e con la solidarietà lo pratichiamo.

Da maggio 2025 la Scuola per la pace si è fortemente impegnata, insieme con una parte del mondo della scuola torinese e piemontese, per rompere il silenzio su Gaza, silenzio, quando non decisa censura, che fino allora aveva inquinato il clima nelle scuole generando disagio profondo in coloro che non hanno voltato lo sguardo davanti al genocidio. Ne sono nati il documento Gaza Now!, che ha raccolto circa 1800 adesioni in 40 istituti scolastici, la camminata delle scuole per Gaza il 5 giugno, numerosi documenti presentati nei Collegi docenti, il minuto di silenzio il primo giorno di scuola, il progetto sperimentale Nello specchio di Gaza. La cultura palestinese e noi e, ora, il sostegno alla Scuola Al Salam di Gaza.

Continuiamo, insieme con tante scuole italiane, la nostra lotta quotidiana e creativa che, recentemente, con le manifestazioni per la Palestina e di contestazione della Festa delle Forze Armate, il 4 novembre, è diventata un vero e proprio movimento, saldandosi con la componente studentesca e con altri gruppi nazionali e del territorio in una catena di macro e micro convergenze che auspichiamo siano il terreno fertile per il cambiamento necessario dello stato di cose presenti.

Fuori la guerra dalla storia!

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